Quest’anno almeno 6 milioni di persone saranno colpite in Italia dall’influenza stagionale. A Science, Please – il podcast di scienza e medicina di Sky Tg24 – il Prof. Fabrizio Pregliasco ordinario di Igiene dell’Università degli Studi di Milano fa il punto su questa ondata influenzale, su come contenerla e sulle armi che abbiamo a partire dai vaccini
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Ci siamo. L’influenza stagionale sta tornando. L’inizio della sorveglianza virologica da parte dell’Istituto Superiore di Sanità è previsto proprio a partire da questa settimana. “Non dovrebbe trattarsi di una stagione influenzale troppo pesante, prevediamo fra 6-8 milioni di casi” dice nel nuovo episodio di Science, Please il Prof. Fabrizio Pregliasco, ordinario di Igiene dell’Università Statale e Direttore sanitario di azienda dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano. Ai virus influenzali, si aggiungono poi altri virus respiratori tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli e, per il quarto anno, il SARS-CoV-2 all’origine del Covid.
“L’influenza viene percepita come banale ma provoca tra gli ottomila e i diecimila morti ogni anno ma ques’anno c’è un solo virus nuovo che arriva dall’Australia, gli altri sono già conosciuti dal nostro sistema immunitario” commenta Pregliasco.
L’arma del vaccino
“La vaccinazione antinfluenzale è un’opportunità per tutti, specie per le persone più fragili e per gli anziani ma solo un ultra 65enne su due si vaccina mentre l’obiettivo dell’OMS è di arrivare al 75%” prosegue Pregliasco. Secondo i dati del Ministero della Salute, la scorsa stagione poco più del 20% degli italiani si è vaccinato contro l’influenza. Sono dati che risentono ancora dell’effetto della prima ondata di Covid, quando i vaccinati arrivarono al 23,7% facendo segnare un +7% rispetto alla stagione 2019-2020 e un +10% rispetto al bienno 2014-2015, il peggiore in termini di vaccini antinfluenzali negli ultimi anni. “Tutte le vaccinazioni” – commenta Pregliasco – “hanno subito quella negatività che emerge da pochi rumorosi novax che contaminano gli esitanti, ma bisogna considerare che la sola influenza causa fra gli 8 e i 10mila morti ogni anno, non è una malattia banale”
L’elefante nella stanza
E il Covid? Purtroppo non è scomparso ma seppur lontanissimi, per fortuna, dai primi drammatici mesi della pandemia, resta però un ingombrante compagno non solo degli inverni ma di tutte le stagioni dell’anno. “Come la vaccinazione per l’influenza” prosegue Pregliasco – “anche per il Covid anziani e fragili sono i soggetti per cui è più indicato il vaccino, anche perché dobbiamo ricordarci che ogni settimana ancora 200 persone muoiono di questa malattia”. “Il sistema sanitario” – prosegue a Science, Please il Prof. Pregliasco – “regge ma chi è ricoverato sta male e a volte purtroppo muore, l’idea è che come il vaccino antinfluenzale dovremmo abituarci a questo richiamo ogni 12 mesi perché il virus ci sarà ancora per anni.”
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Fonte : Sky Tg24