Una torre medievale in mezzo alla città. A Roma succede anche questo, non solo in zone centrali. Anche in periferia. Siamo a Spinaceto, IX municipio, su viale dei Caduti per la Resistenza. Peccato che non sia minimamente valorizzata e che fino ad oggi a occuparsene con più costanza sono stati solamente i cittadini, in particolare il comitato di quartiere.
La torre medievale abbandonata al degrado
Eretta tra il IX e il XV secolo, torre Brunori – detta anche “il morone” – allo stato attuale è quasi invisibile. Chi passa in macchina su viale dei Caduti per la Resistenza sicuramente non se ne accorge, forse va meglio ai pedoni. Sta di fatto che oltre alla rete di recinzione, anche svariati metri di arbusti ed erba incolta la offuscano alla visuale di ignari passanti. A volerla far tornare a splendere e renderla visitabile sono gli abitanti di Spinaceto. Così tramite il comitato di quartiere hanno preso carta e penna e scritto al municipio e alla Sovrintendenza archeologica.
L’appello dei cittadini per il recupero
A spiegare la situazione è Cristiano Ciotta, che oltre a occuparsi del comitato insieme al presidente Guido Basso, è anche presidente dell’associazione “Sentiero di Trilussa”: “A sollevare tempo fa il problema dell’abbandono di Torre Brunori fu uno degli abitanti, Pino Mura – racconta – così abbiamo contattato il sovrintendente Antonio Insalaco e inviato una richiesta sia a loro sia al municipio. Ciò che è necessario fare subito è una importante bonifica, della quale potrebbe occuparsene il Servizio Giardini, che nell’ultima commissione municipale ha dato disponibilità tramite il referente territoriale. Dopodiché bisogna capire di chi sia la responsabilità dell’area, che è su terreno comunale ma non è in carico a nessuno”.
Il rimpallo su competenze e vincoli
Inoltre, c’è un mistero rispetto alla presenza o meno di vincoli archeologici sull’area del “Morone”. Nella commissione scuola e cultura convocata proprio per affrontare la questione, è stato ribadito dalla Soprintendenza archeologica che non risultano vincoli, ma è emerso di recente un documento, datato 1988, che smentisce questa interpretazione. E’ una deliberazione della giunta comunale del tempo (in quell’anno Nicola Signorello si dimise lasciando il posto a Pietro Giubilo) nella quale si cedeva la nuda proprietà del lotto 22 del piano di zona 46 di Spinaceto alla società “BIG 1981 arl” e nella descrizione del terreno interessato, si menzionava la torre medievale aggiungendo che “il rudere” ha un vincolo imposto “dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali – Soprintendenza archeologica di Roma”. “Solo dopo bonifica – prosegue Ciotta -, si vedrà chi lo prenderà in carica. La Soprintendenza e il municipio si sono offerti. I tempi della bonifica ancora non si conoscono”.
“Vogliamo occuparcene noi”
Nel frattempo il IX municipio si è attivato. Come spiega il capogruppo del Pd Giuseppe Grazioli “in commissione scuola e cultura hanno lavorato a una risoluzione per il recupero della torre e la sua assegnazione, che è nelle more del dipartimento patrimonio della Soprintendenza capitolina. Ad oggi la zona è nel degrado. Ora questa risoluzione passerà alla commissione patrimonio del municipio che dovrà dare parere positivo o eventualmente modificare l’atto già licenziato”.
Fonte : Roma Today