Ci sono i dolori, per un problema al tendine tra il quadricipite femorale e il piatto tibiale, che ne stanno compromettendo la stagione, ma secondo alcune indiscrezioni anche i mal di pancia, legati ad un trasferimento che non ha preso forma a settembre e potrebbe “inquinare” quella naturale voglia di tornare protagonista ricominciando a calcare i campi di gioco. Di certo, la situazione che la Roma sta vivendo con Smalling ha un che di surreale, specialmente volgendo lo sguardo indietro alla scorsa stagione. Quando il centrale inglese, delle 55 partite disputate dai giallorossi, ne ha giocate ben 47 di cui 43 dall’inizio (con Sassuolo, Salernitana e Fiorentina addirittura con la fascia di capitano al braccio), superando i 4000 minuti complessivi di impiego e risultando uno degli insostituibili, tanto da suggerire a giugno un prolungamento biennale del contratto.
Ben diversa la storia in questa stagione: tre gettoni a cavallo tra agosto e settembre, con prestazioni tutt’altro che memorabili, poi lo stop. Ultima partita ufficiale datata 1° settembre, nell’1-2 col Milan (unica sconfitta stagionale casalinga per i giallorossi, ma questa è pura coincidenza), a cui ha fatto seguito una serie interminabile di presenze nella “injured list”. Consulti a Londra, prudenza nell’assumere farmaci ma anche nel pianificare un rientro che è ripetutamente slittato (prima ipotizzato a ottobre dopo sosta per le nazionali, poi il mese successivo, ora chissà?), portano allo stato attuale delle cose a posizionare un punto interrogativo sul giorno in cui il difensore londinese – che ha da poco compiuto 34 anni – potrà tornare a disposizione di Mourinho. Che, dal canto suo, ha sottolineato più volte quanto fosse deleteria la sua assenza per gli equilibri del reparto arretrato, ma che sembra ormai aver imboccato la via della rassegnazione, mettendosi l’anima in pace nel continuare a fare di necessità virtù.
Ma c’è anche la variabile Arabia Saudita a rappresentare un potenziale elemento di disturbo. Riportando indietro le lancette a fine estate, i rumors di mercato raccontavano di un abboccamento da parte di un club della Saudi League per Smalling, con l’eventuale offerta che non sarebbe comunque stata presa in considerazione dalla dirigenza giallorossa, visto il poco tempo per trovare un sostituto, peraltro a campionato già cominciato e con un prolungamento del contratto autografato appena due mesi prima. Di certo, la situazione potrebbe avere ben altro genere di sviluppo nella finestra di trattative invernale: di fronte ad un’offerta congrua (nell’ordine dei 10 milioni di euro trattabili), la Roma potrebbe anche pensare di liberare l’inglese e rivolgere altrove le sue attenzioni. Ed il passo da “quando rientrerà Smalling” a “chissà se rientrerà Smalling”, pertanto, potrebbe essere molto più breve del previsto.
Fonte : Today