Come Alexa, però pensata non per le case e le famiglie ma per le aziende e gli uffici: questo, in estrema sintesi (e senza scendere troppo nei dettagli), è quello che sarà Q, la nuova chatbot di Amazon svelata nel corso di Reinvent, la conferenza dedicata ad Amazon Web Services in corso a Las Vegas.
Secondo quanto spiegato dal CEO di AWS, Adam Selipsky, Q sarebbe una assistente digitale, ovviamente supportata dall’intelligenza artificiale, che “aiuterà le imprese ad aumentare la produttività dei lavoratori, ridurre i costi e migliorare l’esperienza nel servizio ai consumatori”.
Una nuova IA e più protezione contro le IA
Q, il cui nome è stato sicuramente scelto prima che un progetto di OpenAI chiamato allo stesso modo spaventasse il mondo, è il prodotto di punta della nuova offerta di AWS, il braccio del colosso di Seattle dedicato al cloud computing. Ma non è l’unico, perché l’azienda ha intenzione di offrire ai clienti anche una funzionalità che possa proteggerli dai rischi legali e di immagine connessi proprio all’uso delle IA.
Dal palco di Las Vegas, Selipsky ha chiarito che la nuova chatbot dovrebbe poter aiutare i lavoratori a riassumere documenti importanti, rispondere più rapidamente alle richiesta di assistenza dei clienti, interfacciarsi con app di chat molto usate nel mondo del lavoro, come Slack, e anche informare i dipendenti sulle varie policy aziendali; non solo: come molte altre intelligenze artificiali, Q sarebbe anche in grado di programmare e di intervenire sui software che gestiscono le operazioni delle aziende, “accelerandone lo sviluppo”.
In AWS sono ben consapevoli di quanto l’uso delle IA possa essere rischioso o pericoloso per le società, che non possono permettersi errori e passi falsi che invece per gli utenti comuni sono relativamente accettabili. Per questo, a Las Vegas è stato anche annunciato il futuro arrivo di un programma chiamato Guardrails for Bedrock (che in italiano sarà probabilmente Guardrail e basta) che dovrebbe permettere alle singole aziende di cucirsi le IA su misura e sulle proprie esigenze, escludendo parole o argomenti sensibili. O anche interi argomenti di conversazione.
Selipsky ha ammesso che “riteniamo che Q abbia il potenziale per diventare il compagno di lavoro per milioni di persone“, immagianando questa nuova IA come una sorta di collega del futuro e anche rilanciando Amazon in una corsa (appunto quella allo sviluppo delle intelligenze artificiali) da cui la società è a lungo sembrata restare un po’ indietro. Cosa che non è del tutto vera, come dimostra il recente investimento di 4 miliardi di dollari in Anthropic, startup rivale di OpenAI.
Fonte : Repubblica