I bambini gamer non vogliono videogiochi per Natale, ma soldi virtuali o abbonamenti

Altro che videogiochi su disco o console: per far felice i bambini gamer la scelta migliore è quella di abbonamenti videoludici tipo Game Pass oppure gruzzoli di valuta virtuale da spendere all’interno del titolo preferito, per acquistare espansioni, oggetti o modifiche cosmetiche. A raccontare il nuovo fenomeno è una recente indagine della Entertainment Software Association (ESA), che illustra le preferenze dei giocatori nella fascia d’età compresa tra i 10 e i 17 anni.

Quante volte è capitato di ricevere la classica busta con i contanti “Per comprare quello che vuoi”? Il fenomeno descritto dal report dell’ESA e riferito al mercato statunitense è del tutto simile, con i giocatori più piccoli che chiedono a Babbo Natale, genitori e parenti di non spremersi troppo e andare subito al sodo. Il 39% degli intervistati ha infatti richiesto un abbonamento a servizi videoludici come Game Pass di Xbox oppure Ps Plus di PlayStation, così da poter spaziare nell’ampio catalogo scegliendo in autonomia con quale titolo divertirsi e per quanto tempo. Il 29% ha invece indicato come regalo preferito la valuta digitale da spendere all’interno dei videogiochi preferiti con tre esempi su tutti ovvero i V-Bucks di Fortnite e i Robux di Roblox, ma anche il credito per l’eShop di Nintendo Switch. Sia per gli abbonamenti sia per le valute in-game si può acquistare tutto online inviando poi il codice di riscatto via email oppure con una carta fisica disponibile nei negozi o supermercati così come su Amazon (qui le migliori offerte sulle gift card).

Per quanto riguarda le valute digitali, i bambini gamer potranno fare il pieno di credito alla propria utenza online e investire il budget virtuale per acquistare equipaggiamento, skin, esperienze e altre opzioni a pagamento varie. E i videogiochi su disco? L’indagine dell’ESA piazza soltanto al 22% le preferenze, confermando così anche la costante crescita delle console senza drive ottico, che funzionano scaricando tutti i contenuti digitali dai portali direttamente sulla memoria interna.

Fonte : Wired