Presto non si potrà più utilizzare Chrome e Google Calendar su vecchi smartphone e tablet Android. Per la prima volta verrà infatti introdotto un requisito minimo per utilizzare e/o installare le popolari app di sistema, che non saranno più compatibili con le versioni dell’os antecedenti alla 8.0. Android Oreo del 2017 farà da dunque spartiacque, spronando gli utenti più pigri a aggiornare il sistema operativo se disponibile, mentre se il dispositivo non potrà più effettuare l’update non resterà che rivolgersi ad app alternative.
Il caso più emblematico di app che restringe ogni anno la compatibilità con i dispositivi con os più datati è WhatsApp, ma per il momento la manica è piuttosto larga visto che richiede almeno Android 5.0 o iOs 12. Google finora ha lasciato la porta aperta a vecchi sistemi operativi ormai obsoleti, ma presto non sarà più così e diventerà anche più selettiva di WhatsApp, non consentendo più l’uso o l’installazione di Chrome o Calendar su smartphone e tablet con Android precedenti all’8.0. Secondo gli ultimi dati diffusi da Google a ottobre, prima del rilascio di Android 14, i sistemi operativi da 7 Nougat in giù occupavano circa il 6% della fetta totale della torta del robottino verde, mentre l’attuale limite basso Android 8 era posizionato all’1.9%. Per la cronaca, l’os più installato è Android 13 al 22.4% seguito da Android 11 e Android 10 rispettivamente al 21.6% e 16.1%.
Per controllare la versione di Android installata sul proprio dispositivo bisogna seguire il percorso Impostazioni > Sistema ed eventualmente fare tap su Aggiornamenti di sistema per verificare se è possibile saltare a una release più recente, a tutto vantaggio anche di sicurezza, prestazioni e per accogliere nuove funzionalità. In caso negativo, il consiglio è quello di optare per un browser più leggero, minimalista e con meno risorse richieste come per esempio Via Browser e Pure Web Browser, alternative a Chrome ideali per vecchi modelli. Una volta installati, si può poi accedere al calendario di Google nella sua versione web direttamente dal browser stesso.
Fonte : Wired