Expo 2030 sarà ospitata da Riad, in Arabia Saudita. I delegati dei paesi membri del Bie, Bureau international des expositions, riuniti oggi al Parigi, hanno espresso 119 voti a favore della città saudita al primo turno, facendole ottenere oltre i due terzi di preferenze sufficienti a evitare il ballottaggio. Seconda Busan con 29 voti. Delusione per Roma che puntava ad almeno 40/50 voti per arrivare al ballottaggio ma che ha ottenuto solo 17 preferenze arrivando terza.
Un grave colpo di immagine con anche i paesi europei che hanno votato per altri. Per Roma e per l’Italia addio a circa 50 miliardi di euro di finanziamenti e a migliaia di posti di lavoro. Colpa anche di una “campagna elettorale” iniziata tardi e che non ha avuto una adeguata regia politica.
“Sono grato ai circa 130 Paesi che hanno già annunciato il loro sostegno alla candidatura del regno per Expo 2030” aveva dichiarato il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, nel suo intervento durante la presentazione della candidatura di Riad come sede dell’Expo tra sette anni. Anche Cristiano Ronaldo era sceso in campo per sostenere la candidatura comparendo in una clip trasmessa durante la presentazione della capitale saudita: “Io e la mia famiglia ci stiamo divertendo molto qui”, ha proseguito Cr7 che gioca nel campionato saudita, sottolineando che Riad è “una città incredibile ed è pronta ad accogliervi tutti”.
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Sulla carta la città saudita era favorita, ma Roma ha provato fino all’ultimo a giocare le sue carte, anche se Giorgia Meloni è apparsa solo in una video clip. Con il tema “Persone e territori: rigenerazione, inclusione e innovazione” l’Italia aveva invitato i Paesi del mondo a riunirsi a Roma “una città che può essere la casa di tutti” e che “da sempre è il laboratorio che rigenera la convivenza delle identità”. Una scommessa che non ha pagato, tanto da finire dietro il progetto della Repubblica di Corea che proponeva Busan per “una nuova era di cooperazione” e come “l’epicentro in cui i giovani globali possano convergere, condividere idee e dare forma a una comunità globale più forte”.
Nulla da fare però contro i petrol-dollari sauditi: con il tema “L’era del cambiamento: insieme per un domani lungimirante” l’Arabia Saudita si proponeva di organizzare l’Esposizione Universale 2030 a Riad, “il cuore pulsante di un Paese giovane e dinamico che sta vivendo una trasformazione senza precedenti”.
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Fonte : Today