Auto e telefoni cellulari, televisori e computer. La carenza di microchip esplosa poco più di un anno fa, ha reso palese quanto tutto il mondo sia dipendente da queste piccole lastre di semiconduttori che governano i dispositivi elettronici. Un problema dalle origini complesse che tocca pandemia e guerra in Ucraina ma che affonda le sue radici anche nei modelli industriali e di ricerca ormai avviati da anni e che demandano non solo i processi industriali ma anche quelli di ricerca e sviluppo a paesi extraeuropei. L’Italia prova a rispondere a questa carenza industriale anche con la Fondazione Chips.IT, il centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttori che avrà sede a Pavia. Si tratta di un tassello fondamentale della nuova strategia italiana per la microelettronica, rafforzando in particolare il comparto del design di microchip, che coordinerà attività di ricerca e design con attori pubblici e privati, mettendo a disposizione attrezzature e software di ultima generazione. Svolgerà inoltre il ruolo di Competence Centre, aiutando a formare nuove generazioni di talenti nel settore.
La Ticino Valley
“Noi possiamo recuperare sulla progettazione molto più velocemente rispetto alla produzione di microchip ed è in questa direzione che va la Fondazione Chips. It” spiega nella nuova puntata di Science, Please il Prof. Rinaldo Castello per anni docente di Dispositivi Elettronici all’Università di Pavia e pioniere del settore nel nostro Paese.
“A Pavia siamo un’isoletta felice, abbiamo attratto negli anni una ventina di multinazionali – prosegue Castello – abbiamo creato questa piccola Ticino Valley che siamo riusciti a sviluppare con enorme fatica. Ora abbiamo l’occasione di diventare un centro mondiale di progettazione con un forte impatto economico”.
Castello, da pochi giorni andato in pensione, è un punto di riferimento in Italia per il microchip, con studi a Berkeley negli anni d’oro dello sviluppo dell’elettronica fra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. “Ho avuto la fortuna di entrare nel momento giusto al posto giusto” – spiega a Science, Please – ” per me è stata una scuola di etica e ricerca, un insieme di regole che ho dato ai miei studenti e poi una grande occasione di contatti è per questo che ho cercato di mandare i giovani più in giro possibile” .
“La Silicon Valley – conclude Castello – ebbe successo perché riuscì ad attrarre le menti migliori del mondo, dobbiamo convincere che questa a Pavia ora è una grande occasione di crescita, servono giovani che si appassionino a questo mondo”.
Ascolta la nuova puntata
Qui in basso il servizio sulla presentazione della Fondazione Chips
Fonte : Sky Tg24