Al via, nel Parco dello Stelvio, la caccia ai cervi. La decisione delle autorità, fortemente criticata dalle associazioni animaliste, rientrerebbe nel “Piano di conservazione e gestione del cervo 2022-2026” per ridurre il numero degli ungulati nel cuore delle Alpi Centrali, una delle più antiche aree protette d’Italia. Come spiega il Corriere del Trentino, il via libera è arrivato nel novembre dell’anno scorso con l’approvazione di una delibera a firma Mario Tonina, vicepresidente e assessore all’ambiente della giunta provinciale. L’obiettivo è quello di “mitigare e ridurre gli squilibri ecologici provocati dalla sovrabbondanza di questa specie”. Da oggi, dunque, un centinaio di cacciatori saranno autorizzati all’abbattimento: attraverso il loro operato, la Provincia intende “ridurre i danni causati dalla specie a prati e patrimonio forestale, promuovendo al contempo una crescita delle popolazioni di capriolo e camoscio all’interno del Parco dello Stelvio”. In realtà il piano di abbattimento, che si avvale della collaborazione dell’Associazione cacciatori trentini, sarebbe già dovuto partire nel 2022: ma la mancata individuazione di un Centro di raccolta e del Centro di lavorazione della selvaggina di fatto avevano posticipato l’avvio.
Fissate tariffe per la carne
Stando a quanto riportato nella delibera, i cervi avrebbero creato una serie di problemi a camosci e caprioli e avrebbero danneggiato il fieno con degli ammanchi che arrivano fino al 30%. È stato stabilito l’abbattimento di 180 esemplari per il primo biennio, mentre per il triennio successivo il limite è di 400 capi all’anno. In questo modo nel Parco nazionale dello Stelvio rimarranno 900 esemplari. Nella delibera sono già state fissate le tariffe sulla carne tenendo conto che ogni cacciatore (che avrà diritto pure a un rimborso chilometrico) potrà esercitare il diritto di prelazione su due terzi dei capi abbattuti: il prezzo parte da 3,5 euro al chilo con uno sconto per chi avrà effettuato il prelievo di una serie di organi che serviranno al parco per i campionamenti biometrici. I cervi abbattuti potranno essere acquistati dai privati, mentre quelli invenduti potranno essere ceduti gratis ad altri enti pubblici, organizzazioni di volontariato o associazioni senza scopo di lucro.
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Fonte : Sky Tg24