Ridurre l’assunzione dell’amminoacido isoleucina non solo rallenterebbe il processo di invecchiamento ma allungherebbe addirittura la durata della vita. A scoprirlo uno studio guidato dagli scienziati dell’Università del Wisconsin-Madison (USA). Sebbene l’esperimento sia stato condotto sui topi, i ricercatori sono convinti che questo effetto sia replicabile anche nell’uomo. La scoperta traccia la strada allo sviluppo di nuovi modelli alimentari e farmaci in grado di contrastare l’invecchiamento e patologie come l’obesità e il diabete di tipo 2.
“Diversi componenti della dieta hanno valore e impatto oltre la loro funzione calorica, e abbiamo approfondito un componente di cui molte persone potrebbero mangiare troppo”, ha affermato Dudley W. Lamming, professore sul metabolismo presso la School of Medicine and Public Health dell’Università del Wisconsin -. È interessante e incoraggiante pensare che un cambiamento nella dieta possa ancora fare una così grande differenza nella durata della vita e in ciò che chiamiamo ‘durata della salute'”. La ricerca è stata pubblicata su Cell Metabolism.
Cos’è l’isoleucina
Gli amminoacidi sono piccolini mattoncini che, uniti da un collante chiamato ‘legame peptidico’, formano una lunga sequenza che dà origine ad una proteina. Nello specificio, l’isoleucina è uno dei tre aminoacidi a catena ramificata, essenziale per la crescita muscolare, la riparazione dei tessuti muscolari danneggiati e per migliorare le prestazioni fisiche. E’ fortemente concentrata nel tessuto muscolare dove promuove la sintesi proteica, ed è utilizzata come fonte energetica, oltre ad essere necessaria nella produzione di emoglobina. Non viene prodotta dal nostro corpo, ma la si ottiene dalla dieta attraverso l’assunzione di alimenti ricchi di proteine come carne, pesce, legumi, uova, latticini, proteine di soia, ecc.
E’ dunque un componente fondamentale per la nostra sopravvivenza che tutti hanno bisogno di assumere, e che non può essere ridotto senza un criterio e in qualsiasi soggetto. Tuttavia, come già dimostrato da ricerche precedenti, un consumo maggiore di isoleucina è associato a un indice di massa corporea più elevato e quindi a condizione di sovrappeso o obesità. Pertanto una riduzione all’interno di una dieta sana ed equilibrata potrebbe fornire benefici importanti.
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Lo studio sui topi
I ricercatori hanno alimentato tre gruppi di topi geneticamente modificati con un’età di sei mesi (l’età equivalente di una persona di 30 anni) con tre modelli alimentari differenti. Il primo gruppo è stato alimentato con una dieta contenente 20 aminoacidi comuni (una dieta di controllo bilanciata), il secondo gruppo con una dieta in cui i 20 aminoacidi erano ridotti di circa 2/3, e il terzo gruppo con una dieta in cui solo l’isoleucina era ridotta di 2/3. I topi potevano mangiare quanto desideravano, ma solo il cibo fornito dai ricercatori.
Limitare l’isoleucina migliora la salute e allunga la vita
I ricercatori hanno osservato che la limitazione dell’isoleucina nella dieta non solo ha aumentato la durata della vita e migliorato la salute dei topi, ma anche ridotto la loro fragilità, promosso la perdita di peso e il controllo glicemico. In particolare, i maschi hanno avuto un aumento della durata della vita del 33%, mentre le femmine del 7%, rispetto ai topi che hanno seguito la dieta con i 20 amminoacidi. Inoltre, i topi del gruppo isoleucina hanno ottenuto punteggi migliori in 26 parametri di salute: mostravano, tra l’altro, una migliore forza muscolare, una migliore resistenza, livelli di zucchero nel sangue più stabili, un miglior uso della coda e una minore perdita di peli.
Curiosamente, i topi a cui è stato somministrato cibo a basso contenuto di isoleucina hanno anche assunto molte più calorie rispetto agli altri. Ma invece di aumentare di peso, bruciavano più energia e mantenevano un peso più basso, anche se i loro livelli di attività non erano diversi. Infine, i topi maschi del gruppo isoleucina mostravano un ingrossamento della prostata meno correlato all’età e avevano meno probabilità di sviluppare i tumori cancerosi più comuni nei diversi ceppi di topi.
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Necessario uno studio sull’uomo
Secondo i ricercatori, la limitazione dell’isoleucina negli esseri umani, sia attraverso la dieta che l’assunzione di farmaci, potrebbe avere gli stessi effetti anti-età mostrati in questo studio sui topi, anche se non lo si può affermare con certezza finché questo modello alimentare non sarà effettivamente testato in uno studio clinico. Sebbene il cibo fornito ai topi fosse controllato ,bisogna considerare che la dieta è una reazione chimica incredibilmente complessa, per cui potrebbero esserci altri componenti dietetici coinvolti nella produzione di questi risultati. “Non possiamo semplicemente passare tutti a una dieta a basso contenuto di isoleucina – ha affermato Lamming – . Ma restringere questi benefici a un singolo amminoacido ci avvicina alla comprensione dei processi biologici e forse ai potenziali interventi per gli esseri umani, come un farmaco che blocca l’isoleucina”.
Come ridurre l’assunzione di isoleucina
Sebbene i risultati di questo studio siano molto promettenti, non si può semplicemente ridurre l’assunzione di alimenti ad alto contenuto proteico, anche se questo sembr il modo più semplice per limitare l’assunzione di isoleucina. “Pertanto – ha concluso Lamming -, considerando che questo composto è eccessivamente presente nelle diete più insalubri, si potrebbe iniziare a limitarne l’assunzione cercando di scegliere cibi più sani e un’alimentazione più equilibrata in generale”.
Fonte : Today