La crisi climatica è anche una crisi sanitaria. È quanto emerge dal nuovo rapporto di Lancet dedicato a Clima e Salute. La rivista scientifica lancia l’allarme parlando di una “minaccia catastrofica” legata all’aumento delle temperature: entro il 2050 potrebbero quasi quintuplicare le morti causate dal caldo. Un documento a cui hanno lavorato oltre 100 esperti da oltre 50 istituzioni tra cui l’Organizzazione mondiale della Sanità e l’Organizzazione meteorologica mondiale.
Morti in aumento
Negli ultimi dieci anni, sostiene il rapporto, le morti legate al caldo – tra le persone con più di 65 anni – sono aumentate dell’85% rispetto agli anni ’90. Le conseguenze dei cambiamenti climatici poi stanno anche provocando una crisi alimentare che mette a rischio la vita e la salute di milioni di persone in tutto il mondo. Un impatto che colpisce maggiormente le popolazioni più povere. Ai rischi, si aggiungono anche quelli legati alla diffusione di virus e malattie.
Le accuse al mondo del fossile
Dagli scienziati, poi, arriva anche un’accusa a governi, aziende e banche che continuano a investire nel fossile, responsabile della crisi climatica. A proposito di fossile: Lancet sottolinea come le 20 aziende più grandi al mondo del petrolio e del gas abbiano aumentato la loro produzione dall’anno scorso. Il risultato è una temperatura media globale che rischia di superare – e di molto – la soglia del grado e mezzo rispetto ai livelli preindustriali.
Onu: piccoli passi, non è abbastanza
L’allarme è accompagnato da una considerazione importante: siamo ancora in tempo per limitare gli effetti più gravi della crisi climatica. Considerazione rivolta soprattutto ai leader che dal 30 novembre daranno il via ai negoziati della Cop28 a Dubai. E proprio in vista del vertice, le Nazioni Unite hanno fatto il punto sugli impegni presi da tutti i governi. Si parla di baby steps contro la crisi climatica. Piccoli passi. Non abbastanza.
Fonte : Sky Tg24