La Corea del Nord è riuscita a lanciare in orbita il suo primo satellite spia, il Malligyong-1, con l’obiettivo di monitorare le forze armate degli Stati Uniti e della Corea del Sud. Arrivato nello spazio il 22 novembre, avrebbe già fornito immagini satellitari della Casa Bianca, di alcune basi militari statunitensi e anche di Roma. Dopo due lanci fallimentari avvenuti lo scorso anno, il successo della messa in orbita del satellite da parte della dittatura di Kim Jong Un arriva grazie al sostegno della Russia, che ricambia il supporto militare dato nell’invasione dell’Ucraina da parte del regime di Pyongyang.
Il legame con Mosca
Secondo l’intelligence sudcoreana, come riporta il Guardian, il Malligyong-1 non sarebbe mai potuto partire senza l’aiuto di Mosca. Nel corso dell’ultimo anno, Pyongyang avrebbe fornito circa mille container di attrezzature militari e munizioni al Cremlino, che ormai può fare affidamento solo su Iran e Corea del Nord per rimpinguare il proprio arsenale, e in cambio avrebbe ricevuto la tecnologia balistica necessaria per i lanci spaziali.
A settembre Kim Jong Un si è recato in visita presso lo spazioporto di Vostocnyj, il nuovo cosmodromo costruito in Russia per sostituire la vecchia base di lancio sovietica di Baikonur in Kazakhstan, la più antica al mondo ancora operativa. Si tratta di una serie di contingenze non trascurabili, dato il crescente isolamento russo nella comunità internazionale e i suoi tentativi di destabilizzazione degli equilibri mondiali.
A ciò si aggiunge che lo sviluppo di queste tecnologie è stato vietato alla Corea del Nord dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nel contesto dei trattati di non proliferazione delle armi nucleari, a causa degli scopi bellici del regime che mettono in pericolo la sicurezza internazionale. Per questo rappresentanti del Consiglio assieme ai paesi del G7, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e Unione europea, hanno condannato il lancio del razzo Chollima-1, che ha trasportato in orbita il satellite spia.
Le foto della Casa Bianca
In base a quanto riporta l’agenzia stampa nordcoreana Kcna, nel giro di una settimana, il Malligyong-1 avrebbe scattato foto delle installazioni militari della Corea del Sud e sorvolato l’Oceano Pacifico, fotografando la base militare statunitense di Guam, isola della Micronesia dove si trovano sottomarini nucleari e bombardieri strategici, e quelle di Norfolk e Newport, in Virginia. Da là sarebbe poi passato al Pentagono e alla Casa Bianca, per arrivare fino a Roma.
Nessuna delle immagini possibilmente scattate è stata diffusa al pubblico e quindi non esistono conferme sulle reali potenzialità del satellite. Come si legge su Reuters, non c’è dubbio che abbia la possibilità di osservare e fotografare grandi aree o navi da guerra, perché per farlo bastano camere a media risoluzione. Il punto è capire che tipo di immagini siano e per cosa vogliono essere usate.
In ogni caso, perché questo genere di immagini possano essere utili in un conflitto, offrendo un monitoraggio costante e in tempo reale della situazione, non bastano quelle di un solo satellite e Pyongyang dovrebbe lanciarne molti di più, per consentire passaggi frequenti sui siti chiave. Il vero problema restano le nuove capacita balistiche in mano alla dittatura.
Fonte : Wired